Nel contesto di mercato che si sta delineando, sempre più ampio e complesso, i “servizi di dispacciamento” necessari per assicurare costantemente la continuità e la sicurezza della fornitura di energia elettrica al sistema non verranno più forniti esclusivamente dai gruppi termoelettrici tradizionali. Il mercato dei servizi verrà infatti aperto a nuove risorse distribuite: la domanda (es. stabilimenti produttivi), la generazione da impianti a fonti rinnovabili non programmabili, impianti di generazione programmabili di tipo non rilevante (<10 MVA) e accumuli, compresi i veicoli elettrici.
In tale contesto, a partire dal 2017 Terna ha avviato un percorso di graduale sperimentazione del nuovo meccanismo di mercato attraverso la definizione di progetti pilota innovativi sulle cosiddette Unità Virtuali Abilitate (UVA) finalizzati a raccogliere elementi utili alla riforma organica del sistema.
Un bilancio positivo
I progetti pilota sulle Unità virtuali abilitate (Uva) sono da considerare un’esperienza di successo ed un tassello importante della transizione energetica in atto. E’ quanto è emerso da recenti dichiarazioni di Terna riportate dalla stampa di settore.
A livello quantitativo, dalle prime stime relative all’esperienza 2019 è emerso che le UVAM (unità virtuali abilitate miste) hanno prodotto benefici superiori ai costi “nell’ordine del 10%”. E’ bene notare che il vero beneficio è dato non dal servizio di bilanciamento (ossia dall’utilizzo della riserva per azioni di bilanciamento nel tempo reale) ma dalla mera messa a disposizione della capacità, a prescindere quindi dalle effettive chiamate. In altre parole, la disponibilità di offerte di vendita (aumento della generazione e/o riduzione dei consumi) da parte di Unità Virtuali Abilitate (UVA) in quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno di riserva di Terna consente al TSO di avere da subito una quantità di risorse disponibili adeguate per garantire adeguatezza e sicurezza del sistema elettrico al minor costo possibile per l’utente finale.
Una prospettiva interessante
Il TSO intende a breve estendere la portata della sperimentazione integrando pienamente le nuove risorse nel mercato dei servizi di dispacciamento.
Un primo passo è stato fatto con la proposta di modifica al progetto pilota UVAM al fine di estendere la partecipazione alle unità di produzione e consumo con potenza non superiore a 55 kW, non dotati di misuratori orari.
Entro il 1° semestre 2020 è inoltre attesa la consultazione per l’accesso di UVAM e fast reserve alla regolazione secondaria di frequenza, servizio ad oggi riservato alle unità termoelettriche e idroelettriche a bacino.
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